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giovedì 14 maggio 2009

Etico a chi ???

Mi domandavo dov'è il limite che delinea ciò che etico da ciò che non lo è. Dov'è la sottile linea rossa (e chi la può tracciare) per definire cos'è etico.

Se è etico il volontario che segue malati terminali ma quando torna a casa non fa un c**** tutto il giorno, bestemmia e picchia i bambini o se lo è un dirigente di un'industria chimica che si sforza di abbassare i quantitativi di sostanze nocive prodotte dal suo inquinante reparto.

Se è etico quel prete che dal pulpito suggerisce, in perfetta coerenza con i principi della sua religione, i comportamenti sessuali dei suoi fedeli e si disinteressa però delle fine che faranno in banca i soldi raccolti durante la celebrazione (molto probabilmente saranno usati anche per finanziare una nuova industria di profilattici o una fresca fabbrica bellica, ma l'importante è non saperlo).

Se è etico dichiarare di non volere le attenne dei telefonini vicino casa perché dannose e convivere con 3 telefonini.

Se è etica la prestigiosa marca alimentare che acquisisce quote di aziende eque-bio-solidali per entrare in nuovi mercati o se lo è ancora la bottega equa che paga in nero perché tanto siamo tra amici e i costi son sempre tanti.

Per molti queste diventano scuse per non credere più in niente. Secondo me, invece, ognuno di noi sa benissimo dov'è quella linea rossa e sa benissimo ritrovare, anche in piccoli gesti, quel cambiamento, anche piccolo, che vorrebbe nel mondo.

Sempre ammesso che lo si voglia cambiare.


Joe Lentano

6 commenti:

crimasot ha detto...

Come in tanti altri ambiti della ns esistenza, possiamo dire che la virtù sta nel mezzo? O meglio, che ognuno di noi deve guardare bene e trovare la sottile linea di confine, cercando di spostarla sempre un po' più in là.
Nell'altra stanza del pollaio avevamo discusso, per esempio, in merito alla spesa bio. Certo che se per acquistare bio devo pigliare l'auto e inquinare l'ambiente...

Buona giornata!

Marco *Consumo Meno* ha detto...

sì, hai ragione golosastra. Mi sono fatto anche io la tua stessa domanda. Alcune volte cerco di dare priorità a un qualcosa rispetto ad altro. Tutto faccio molta fatica. Altre volte sono riuscito a trovare più facilmente la linea rossa (o almeno credo). Per esempio sul bio... la mia via di mezzo è quella, per esempio, di fare lo yougurt in casa, con la yourgurtiera che costa pochi euro e con il latte bio a 200 mt da casa. Zero inquinamento. bio 100%. e anche un pò d'attività fisica in bici.

Gio ha detto...

In questo mondo siamo pieni di fattori che avvicinano le linee rosse e allontanano noi stessi dal mondo - quello vero.
Concordo con La Golosastra, la virtù è fatta spesso di piccoli passi, nel cercare di essere piccoli cambiamenti. Adesso, qui, non è impossibile essere la persona tutta virtuosa. Ma è tanto tanto difficile.
Quello che è possibile di sicuro, e che non è difficile, è fare in modo che diventi sempre meno difficile. Un respiro alla volta.
E beh, almeno proviamo! :)

Lo ha detto...

La via sta nel mezzo...ma ogni persona ha il suo mezzo, ognuno sceglie per sè quale è la linea da seguire, su cosa si può adattare, a cosa può rinunciare...i fattori che influenzano il mezzo sono molti e personali: può essere l'abitudine, il vissuto familiare, l'aspetto economico, le proprie convinzioni, a volte l'istinto ...io ad esempio preferisco prendere l'auto per fare la spesa bio, magari dividendo il percorso con altre amiche e utilizzando quella a metano, ma pur macinando 40 km ogni settimana piuttosto che nutrire me e la mia famiglia con un ricca scorta di prodotti chimici e pesticidi o prendere i finti bio da supermercato....mettendo sul mio personale piatto della bilancia pro e contro... io ho scelto così.
Nello stesso tempo ( e qui correggo Marco) preferisco farmi lo yogurt in casa con il latte appena munto che fanno vicino a casa e ci vado in bicicletta, che però non è bio ma solo ad altissima qualità...so che il fattore potendo vendere a noi del paese e nell'immediato i suoi prodotti usa meno conservanti e prodotti chimici e da meno cose schifose alle sue mucche e io sono felice di usare la mia bottiglia in vetro e non buttare ogni volta il cartone di un latte bio nella spazzatura...
Sono d'accordo con il pensiero di Giò...fare piccoli passi perché sia una scelta che possa appartenere a tutti...odio il bio e l'etico d'elitè...

Marco *Consumo Meno* ha detto...

grazie Lo per la tirata d'orecchie sul latte... hai fatto bene: son sempre così impreciso. Quando si tratta di cibo poi...
E comprendo (ovviamente) la tua linea rossa.

Grazie GIO per la tua riflessione...

Marco *Consumo Meno* ha detto...

sbaglierò.. mai io cerco di farmi affascinare più dall'idea... dall'ideale... dal sogno.. dall'utopia.
Se no non ne vengo più a capo. Per esempio Golosastra... è vero che se devo fare 30 km per andare a comprare bio inquino. Ma quanto hanno inquinato i prodotti normali per essere in tutti i super d'italia? Mentre quelli della fattoria sono stati prodotti lì.
Mi perdo nella correttezza dei calcoli di CO2. E lasciano il tempo che trovano.
Mi diverte di più pensare: ma come mi piacerebbe vedere il mondo?? Come la fattoria paesana o come un supermercato? Così, estremizzando e semplificando (ma giusto per divertimento) oltre a capire meglio il concetto riesco a capire per me qual'è la mia priorità.

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